martedì 29 giugno 2010

IMPORTANTI ATTREZZATURE SANITARIE DONATE ALLA “MISSIONE ALBANIA” DAL PROGETTO AGATA SMERALDA PER RICORDARE DON CARLO ZACCARO


COMUNICATO STAMPA


Per ricordare Don Carlo Zaccaro, sacerdote dell’Opera Madonnina del Grappa, recentemente scomparso, 


Giovedì 1 Luglio 
in San Marco a Firenze - 
con inizio alle ore 16,45 - 

il Progetto Agata Smeralda donerà a Suor Enza Ferrara, medico, delle Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino, importanti apparecchiature sanitarie per la cura dei bambini cardiopatici. Tali strumenti sono stati acquistati da “Agata Smeralda” presso la Esaote di Firenze, per essere destinati al Presidio Sanitario della “Missione Albania – Opera Madonnina del Grappa” fondato da Don Carlo al servizio dei più poveri e diretto da Suor Enza.
La cerimonia di donazione avrà inizio alle ore 16,45 nella Basilica di San Marco con un momento di preghiera, presieduto da S.E. Mons. Claudio Maniago, Vescovo Ausiliare e Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Firenze, davanti alla tomba di Giorgio La Pira e proseguirà nella “Sala Pietro Annigoni” del Convento di San Marco - Via Cavour, 56 - alle ore 17,00.
Saranno presenti ed interverranno per ricordare Don Carlo, oltre al Vescovo Ausiliare, Mons. Corso Guicciardini, Presidente dell’Opera Madonnina del Grappa, l’On. Carlo Casini, Presidente della Commissione Diritti Costituzionali del Parlamento Europeo, Suor Enza Ferrara e la Dott.ssa Arketa Pllumi, medici del Presidio Sanitario di Scutari che giungeranno appositamente dall’Albania. Saranno presenti, inoltre, i giovani studenti ospiti della casa famiglia “Villa Guicciardini”, diretta da Don Carlo, con i quali aveva instaurato un forte legame.
Sempre in memoria di Don Zaccaro, nell’occasione, il Progetto Agata Smeralda consegnerà anche a Mons. Guicciardini una somma in denaro per il sostegno alle scuole professionali della “Missione Opera Madonnina del Grappa” a Jurema Guadalajara (Fortaleza) in Brasile.
Il Prof. Mauro Barsi, Presidente del Progetto Agata Smeralda, introdurrà la cerimonia di donazione e ricorderà la grande amicizia con Don Carlo, il suo impegno di evangelizzazione e promozione umana con “Agata Smeralda”. Infatti, si deve proprio al grande amore di questo sacerdote per l’Albania se il Progetto Agata Smeralda nel 2001 ha iniziato a Bajze, con le Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino, il sostegno a distanza di bambini bisognosi della scuola materna ed elementare.
Tutti sono invitati.


Firenze, 28 Giugno 2010

mercoledì 16 giugno 2010

La Misericordia di Forlì è stata intitolata a Don Carlo Zaccaro

 
Nella seduta del 7 giugno u.s. il Magistrato , l’Organo Direttivo della Misericordia di Forlì, all’unanimità ha deliberato di intitolare la confraternita a Don Carlo Zaccaro. Il sacerdote erede di Don Giulio Facibeni e fondatore della missione in Albania, amava particolarmente la Romagna dove era riuscito a creare una rete di tanti amici che lo stimavano ed erano lieti di poter collaborare alla realizzazione delle sue opere a favore dei poveri e dei più deboli. E’ stato per tanti  punto di riferimento grazie alla sua grande capacità di promuovere e di coordinare. Uomo di grande fede e di una carità autentica e coinvolgente , allievo di Giorgio La Pira ha organizzato convegni a Galeata, a Forlì  a Firenze, in Albania perché credeva nella importanza della cultura e della formazione per una vera promozione umana.
Infaticabile costruttore del bene comune,  da vari anni caldeggiava il sogno di fondare anche a Forlì la Confraternita di Misericordia. Per questo si è adoperato creando contatti con la Confederazione nazionale delle Misericordie , con la Misericordia di Antella e di Firenze e stimolando tanti amici romagnoli ad un impegno concreto in numerosi incontri preparatori.
Ha partecipato così anche come socio fondatore , molto contento di vedere finalmente nascere la nuova Misericordia di Forlì.
Per questo l’intitolazione della Misericordia al suo nome non è solo segno di riconoscenza, ma e’ anche impegno a continuare , grazie al suo esempio  al suo entusiasmo alla sua amicizia  in azioni concrete di carità e di servizio ai più poveri e bisognosi vicini e lontani.
 
Il Governatore
Alberto Manni

 
www.misericordiaforli.it
 

domenica 13 giugno 2010

La Pieve - 13 giugno 2010

da  http://www.pievedisesto.it/pieve/attachments/111_24-XIDomTO13.6.2010.pdf
APPUNTI
Sabato 15 maggio scorso è
scomparso don Carlo Zaccaro,
sacerdote dell'Opera della Divina Provvidenza
"Madonnina del Grappa", responsabile della
Missione Albania di Scutari. Don Carlo apparteneva
ad una generazione di giovani cresciuta
intorno a don Bensi e a La Pira. La decisione
di entrare nella Madonnina del Grappa, lasciando
il mondo universitario che gli si apriva
davanti con proposte anche affascinanti, fu
solo la scelta dei poveri. Al funerale, nella
Chiesa dell’Immacolata a Montughi, erano
presenti l’Arcivescovo di Scutari, presidente
della Conferenza episcopale albanese, il Prefetto,
il Sindaco, tante rappresentanze della
città. L’opera svolta da don Carlo in Albania,
sulla spinta di Madre Teresa di Calcutta, si è
rivelata di proporzioni straordinarie. Ha meravigliato
tutti. Ha particolarmente colpito la testimonianza
con cui l’Università di medicina di
Firenze ha voluto ricordarlo. L'Ateneo fiorentino
aveva aderito ad una proposta di don Carlo
di istituire presso l'Università di Scutari un
Corso di laurea in Fisioterapia. Questa proposta
formativa veniva a colmare una grave lacuna
del sistema sanitario e universitario albanese.
In contemporanea sono nate case famiglia
per ragazzi disabili e un centro di cardiologia
pediatrica. Il ricordo del prof. Giulio Masotti e
dei suoi assistenti che hanno dato tanto per la
realizzazione del progetto, è commovente.
“Per noi è stato un insegnamento morale notevole,
ha detto Masotti. Anche un laico, a 75
anni quanti ne ho io, può imparare tante cose:
intanto a mettere insieme le proprie esigenze
con quelle degli altri; e poi l’umiltà, la disponibilità
totale. Il ricordo di don Carlo è quello di
una persona eccezionale che metteva se
stesso e il proprio mondo a disposizione di un
progetto giudicato da noi impossibile e che visto
oggi, a realizzazione avvenuta e in tempi
rapidissimi, ci appare miracoloso.
L’onnipotenza dell’amore
Proprio in relazione all’aggettivo miracoloso
colto sulle labbra del prof. Masotti ci piace ricordare
un articolo scritto da don Carlo Zaccaro
su Toscana Oggi un paio di anni fa. Era circolata
la notizia di una «guarigione prodigiosa» attribuita
all’intercessione di don Giulio Facibeni e
c’erano state maldestre interpretazioni sulla
stampa. Scrisse don Carlo:
La grandezza dei santi non sta nei miracoli che
compie Dio solo, ma in quello che della loro esistenza
terrena essi hanno lasciato compiere a
Dio. Il miracolo è dato dal percorso che Dio fa
compiere, quasi sgomitolandola, alla fase terrena
dell’esistenza umana per portarla ascensionalmente
alla vetta di quella perfezione prevista
dal progetto di Dio. Ma la vetta è la croce. Il
destinatario di un miracolo di don Facibeni non
è tizio o caio o sempronio, ma è un’intera città.
Il Padre, che da giovane assistente degli Scolopi,
aveva agitato in alto il tricolore per la riconciliazione
tra Stato italiano e Chiesa cattolica e
su quella bandiera aveva idealmente adagiato i
corpi straziati dei suoi fanti caduti sul Monte
Grappa, si è trovato alla fine dei suoi giorni a
tenere nell’incerta mano tremante per il parkinson
un bianco fazzoletto quasi ostensorio della
resa completa del suo corpo e della sua anima a
Gesù crocifisso. Non è questo il vero miracolo di
don Facibeni che con la sua palese sofferenza
ha portato l’immagine sacramentaria di un Dio
Padre a casa di ciascuno di noi? Noi fiorentini
siamo tutti dei miracolati. Don Facibeni ci ha
insegnato con la sua vita che l’onnipotenza di
Dio è un’onnipotenza d’amore, non di potere.
Un’onnipotenza vulnerabile, fra l’altro, dalla
nostra libertà…

mercoledì 9 giugno 2010

GALEATA - Ricordando don Carlo

 


ORE 15.30 - ABBAZIA DI S. ELLERO
Messa di suffragio

ORE 17.30 - TEATRO COMUNALE
Testimonianze degli amici e dei ragazzi
Saluto del Sindaco di Galeata Elisa Deo

Interventi di
Mons. Giordano Frosini,
Teologo

Willy Kamsi
Ex Ambasciatore d’Albania presso la Santa Sede

Mons. Dino Zattini
Vicario Generale della Diocesi di Forlì-Bertinoro

Don Corso Guicciardini
Presidente dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa

Liviana Zanetti
Vice Sindaco del Comune di Bagno di Romagna

Alberto Manni
Governatore della Misericordia di Forlì

Testimonianze dei ragazzi e degli amici

Modera Paolo Poponessi
Assessore alla Cultura del Comune di Galeata

Don Cuba

Firenze
Presentazione del libro di
Maurizio Naldini
Don Cuba
Scritti e testimonianze

Firenze
Sala Vanni
Piazza del Carmine, 14 e 19

Ore 17.00
Martedì 15 giugno 2010
Presentazione del libro
DON CUBA
Scritti e testimonianze
di Maurizio Naldini
   Edizioni Sarnus

Saluti di
Matteo Renzi
Sindaco di Firenze
Giampiero Maracchi
Vicepresidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze

Interverranno
S.E. Cardinale Silvano Piovanelli
Arcivescovo Emerito di Firenze
Lapo Mazzei
Associazione Obiettivo Giovani di San Procolo
Don Renzo Rossi
Missionario e amico di Don Cubattoli

Coordinerà l’incontro
Giovanna Carocci
Associazione Fioretta Mazzei

Saranno presenti l’Autore e l’Editore
Martedì 15 giugno, ore 17.00
Sala Vanni, Piazza del Carmine 14 e 19, Firenze



Apprezzato dalle guardie e dai ladri, dai preti e dai mangiapreti, dalla gente più semplice e dai teologi: don Danilo Cubattoli, pupillo di Elia Dalla Costa, fu talmente innamorato di Cristo da dedicargli la vita, l’esuberante fisicità, l’intelligenza vivissima. Con Fioretta Mazzei e Ghita Vogel operò a favore dei ragazzi di San Frediano e per essere loro amico fu atleta, sub, alpinista, tanto che alle sue gesta in bicicletta fu dedicata anche una copertina della «Domenica del Corriere». In moto nei primi anni Cinquanta arrivò in Grecia, attraversò il Medio Oriente, poi entrò in Africa e fra mille avventure arrivò al suo scopo: celebrare una messa sulla vetta del Kilimangiaro. Fu il primo prete a dir messa dietro le sbarre, sostenitore della legge Gozzini, protettore di chiunque gli chiedesse aiuto, perfino di Pietro Pacciani, il presunto “mostro di Firenze”, cui celebrò il funerale (una bara, lui e tre giornalisti). Si occupò anche di cinema, in particolare di film per ragazzi, diventando amico di grandi personaggi dello spettacolo come Benigni e Monicelli.
Questa è in qualche modo la sua “biografia ufficiale”, basata sui tanti scritti, lettere e appunti messi a completa disposizione da Ghita Vogel. Ne emerge la figura di un uomo vero che, vestendo la tonaca, è andato ben al di là del “prete di strada”, un uomo di grande spessore, anche teologico, che fino all’ultimo istante si è dedicato agli altri parlando il linguaggio degli umili e offrendo un amore mai melenso. Soprattutto, una delle meravigliose espressioni della Firenze religiosa del dopoguerra: da Elia dalla Costa a don Facibeni, da don Bensi a padre Balducci, da don Milani a don Lupori e al segretario della Cei monsignor Bartoletti. La sua vita viene ricostruita anche attraverso le testimonianze di don Renzo Rossi, compagno di seminario, di don Carlo Zaccaro della Madonnina del Gappa, della sorella, dei nipoti, degli amici come Stefano Ugolini che gli fu accanto durante il viaggio in moto, degli allievi e di coloro che lo hanno assistito negli ultimi giorni. Organizzato cronologicamente, il volume ricostruisce dall’interno anche la realtà sociale della Firenze di quei giorni anche grazie alle numerose foto inedite e all’appendice di suoi scritti e di toccanti lettere ricevute dai carcerati.

lunedì 7 giugno 2010

Shkoder: Don Carlo Zaccaro, Italiani Qe Kontribuoi Shume Per Shkodren

http://www.lajme.gen.al/2010-06-04/shkoder-don-carlo-zaccaro-italiani-qe-kontribuoi-shume-per-shkodren.html

Lajmet e datës 4 Qershor 2010              TRADUTTORE Google
Shkoder: Don Carlo Zaccaro, Italiani Qe Kontribuoi Shume Per Shkodren


SHKODËR, 4 Qershor/ATSH-G. Marku/. - Me Don Carlo Zaccaron, meshtarin italian nga Firenze, i cili për rreth 20 vite iu përkushtua Shkodrës, lidhen shumë gjëra në qytetin e verior e më gjërë ku ai punoi me tepër përkushtim në shërbim të njerëzve në nevojë, por në të njëjtën kohë edhe në fusha të tjera, kryesisht në Universitetin "Luigj Gurakuqi". I ndarë nga jeta në moshën 88 vjeçare, ai mori një mirënjohje dhe respekt të veçantë nga Shkodra dhe mbarë rajoni verior i Shqipërisë, të cilit i shërbeu me shumë devotshmëri në vitet e demokracisë.

I lindur në Firenze në gusht të vitit 1922, Don Carlo do të spikaste shumë shpejt për aftësitë e tij dhe dëshirën për të ecur vetëm përpara. Pas diplomimit në degën juridik në specialitetin e të Drejtës Agrare, lëndë të cilen e dha për disa vite në universitet, ai u afrua me "Madonnina del Grappa" falë adhurimit të tij ndaj Don Giuglio Facibenit, krijuesit të saj, ndërkohë që në vitin 1955 shugurohet prift, duke ia kushtuar jetën e tij Zotit dhe njerëzve. Ai ka një kontribut të jashtëzakonshëm në formimin e të rinjve në shkollën "Madonina Del Grapa" në Firence, por dhe zhvillimin e veprimtarisë bamirëse në shumë sektorë, nga fëmijët e të moshuarit, nga të burgosurit e te huajt.

Prefekti i Shkodrës, Maxhid Cungu, i cili së bashku me shumë autoritete të tjera vendore si dhe përfaqësues të tjerë nga universiteti dhe komunitetet fetare, morën pjesë në ceremoninë e përcjelljes për në banesën e fundit, tha për ATSH-në se, "Vdekja e Don Carlos është një humbje e madhe për të gjithë, për te afermit e bashkëpunëtoret e tij në Itali, për miqët e tij në Shqipëri dhe në veçanti në Shkodër."

"Kemi ndjerë nga afër shpirtin e mendjen e tij krijuese, energjinë e pashtershme e vullnetin e hekurt për të realizuar gjithçka që ishte në shërbim të njerëzve në nevojë. Atë do ta kujtojnë të gjithë në Shkodër, fëmijë, të rinj e të moshuar, studentë e intelektualë. Ishte modest dhe i fundit në pretendime, ku asnjeherë nuk dëshronte të binte në sy, por vetëm të punonte dhe të kontribuonte", tha Cungu.

Në Shqipëri, Don Carlo mbërriti për herë të parë në vitin 1992 së bashku me motrat e Nënë Terezës për të kontribuar në kapërcimin e ditëve të vështira që po kalonte vendi ynë. Për institucionalizimin e ndihmës ndaj komunitetit, ai krijoi degën "Missione Albania" dhe për gati 20 vite i përkushtohet Shkodrës, qytetit, që siç thoshte edhe ai vetë, qe vendlindje e dytë për të. Shumë shpejt u krijua edhe Filiali "Madonnina del Grappa" në Shkodër, President i të cilës qe deri në fund të jetës së tij.

"Kontributet e Don Carlos i gjejmë kudo në Shkodër. Ato janë evidente edhe në ndihmën që i ka dhënë Universitetit "Luigj Gurakuqi" për t'u kthyer në një institucion të vertetë perendimor", theksoi rektori i Universitrtit "Luigj Gurakuqi" të Shkodrës, Prof. Dr. Artan Haxhi. Sipas tij, në vitin 2007, falë punës këmbëngulëse të Don Carlos, në bashkëpunim me Universitetin e Firenzes e me Prof. Giulio Masssoti, u bë e mundur që në Universitetin e Shkodres të hapet dega trevjeçare e Fizioterapisë.

Për të gjitha shërbimet në lëmin e mësimdhënies dhe të kulturës, në 1995 Don Carlo u dekorua me urdhrin e artë "Naim Frashëri", ndersa për kontributet në shërbim të qytetarëve të Shkodrës mori titullin "Qytetar Nderi".

Në respekt të kësaj figure, në qëndrën "Madonnina del Grappa", pranë Spitalit Fizioterapik në Shkodër, të ngritur prej tij, janë zhvilluar vizita ngushëlluese nga mbarë komuniteti në qytetin e Shkodrës, ndërkohë që drejtuesit e kishës katolike kanë mbajtur një meshë të posaçme.

Gjithashtu, u përcoll publikisht edhe një falenderim për mesazhin ngushëllues dërguar nga Kryetarja e Parlamentit të Shqipërisë, zonja Jozefina Topalli. /a.ke/

giovedì 3 giugno 2010

O' Viralata

da
http://landstreicher.blogspot.com/2010/06/una-quindicina-di-giorni-fa-e-morto-don.html

Una quindicina di giorni fa e' morto DON CARLO ZACCARO il responsabile del settore Albania dell'Opera Madonnina del Monte Grappa presso la quale svolgo del volontariato.
La partecipazione ai suoi funerali, svoltisi a Firenze, e' stata il segno tangibile di quanto fosse apprezzato da ricchi e poveri, potenti e non.
Cio' che mi ha fatto piu' impressione e' stato vedere anche dei mussulmani, venuti apposta dall'Albania, per onorarlo. Anche qui, nella Cattedrale di Scutari, quando una settimana dopo hanno celebrato una messa in suffragio di Don Carlo, ho visto presenti autorita' mussulmane, oltre che ortodosse. Questo e' un aspetto dell'Albania che mi piace molto:"La tolleranza religiosa".
Don Carlo, sotto questo aspetto, era esemplare. Non ha mai chiesto a nessuno a che religione appartenesse; per Lui importante era solo la persona in difficolta', che aiutava senza pretendere alcun "certificato di appartenenza"
Il suo esempio sara' anche per me di stimolo a fare quel che faccio senza paraocchi o preferenze.

La Nazione 03/06/2010

Corriere Fiorentino 03/06/2010

Santa Messa per i 10 anni dalla morte di don Carlo Zaccaro

22 Maggio alle ore 18 nella Chiesa di San Michelino Visdomini in via dei Servi a Firenze. Santa Messa per i 10 anni dalla morte di don Car...