lunedì 17 maggio 2010

La Nazione 17/05/2010

La Nazione
lunedì 17 maggio 2010

Il sogno di don Zaccaro porta la firma di Firenze Aprire una facoltà di Medicina in Albania

L’ultima intervista che don Carlo Zaccaro avrebbe voluto rilasciare, non più tardi di un mese fa, avrebbe parlato di un sogno che stava per realizzare, una facoltà di Medicina a Scutari, con clinica ospedaliera annessa. Un’appendice alla filiale della Madonnina del Grappa (di cui era presidente) che dagli anni ’90 è casa-famiglia, è scuola, è ambulatori di fisioterapia e microchirurgia ed è l’unico centro all’avanguardia di chirurgia pediatrica del Paese. L’ultima sua intervista, appesa a un appuntamento che non ha avuto tempo di confemare, è rimasta nel libro dei sogni. Ma il suo sogno, quello no, ha ancora la possibilità di trasformarsi in realtà. Almeno finché esistono persone che possono continuare la sua opera, all’interno e fuori della Madonnina.
Era, ed è, un progetto ambizioso, il suo, ma don Carlo non si lasciava scoraggiare perché credeva nell’importanza di educare una classe medica sul posto, dandogli insegnamenti, posti di lavoro e mezzi. E con lui ci credeva il professor Giulio Masotti, che ne ha seguito l’evolversi per conto dell’Università di Firenze.
Per don Carlo “lamerica”, quella senza apostrofo che raccontò Amelio, non era in Italia, ma stava lì, nel Paese delle Aquile, dove il lavoro manca, ma ce ne sarebbe anche tanto da fare.
E la clinica ospedaliera, per curare quei bambini di cui voleva proteggere il futuro, è un passo fondamentale, l’opportunità di costruire la nuova dirigenza e un contributo necessario per raggiungere gli obiettivi che l’Albania si è data in nome degli “acquis” comunitari richiesti dall’Ue. E’ un qualcosa per cui bisogna lottare e continuare «a sperare contro ogni speranza», com’egli stesso scrisse in dedica su un libro che racconta la vita di don Facibeni.
L’intervista che don Carlo non ha avuto il tempo di rilasciare parlava dei suoi viaggi in Albania, delle personalità che vi riusciva a portare e di quelle che lì incontrava, a partire dal premier Sali Berisha. Personalità, al di qua e al di là dell’Adriatico, che lavoravano per uno stesso identico sogno, quello di preparare l’Albania ad entrare nell’Europa a testa alta.

Oggi la salma di don Carlo sarà esposta alla Madonnina (via delle Panche 28), mentre i funerali si celebreranno domani alle 15,30 nella Chiesa dell’Immacolata (via Fabroni). Cordoglio è stato espresso, oltre che da Renzi e Chiti, dal Governatore Rossi: «Ci mancherà molto, ma ci resteranno le sue opere concrete», ha detto. «Era l’uomo più generoso che abbia conosciuto — scrive Rodolfo Doni —. Posso citare due occasioni: quando mi volle portare in Albania per tenere una lezione e quando facemmo la rivista “Punti di riferimento”. In entrambi i casi disse: “Venderò un tavolo per sopperire alla spesa”. Era così, spendeva sempre di tasca sua».

Santa Messa per i 10 anni dalla morte di don Carlo Zaccaro

22 Maggio alle ore 18 nella Chiesa di San Michelino Visdomini in via dei Servi a Firenze. Santa Messa per i 10 anni dalla morte di don Car...