venerdì 7 gennaio 2011

Letture della messa di sabato 8 gennaio 2011

  
Prima lettura

1Gv 4,7-16
Credidimus caritati

  
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio.  
E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi.
Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.

Parola di Dio



Salmo responsoriale
Sal 71 

 
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.




Vangelo

Mc 6,34-44
Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Parola del Signore

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domenica 2 gennaio 2011

8 Gennaio 2011 - Incontro ragazzi di don Carlo

Abbiamo raccolto la proposta di un incontro tra ragazzi e amici di Don Carlo.
Crediamo sia importante non perderci di vista e cercare soprattutto quelli che non vediamo da molto tempo.

Abbiamo tutti vissuto insieme a don Carlo a Villa Guicciardini, a Galeata o in Albania momenti importanti della nostra vita.
Vogliamo che l'amicizia e i valori che ci sono stati proposti non siano solo un ricordo, ma vivano nelle nostre famiglie e magari anche in iniziative che possiamo fare insieme.

Un invito a tutti a far arrivare la notizia di questo incontro a tutti i ragazzi e amici che possiamo raggiungere.


L'incontro è stato fissato per Sabato 8 gennaio
presso il monastero di Santa Marta in via di Santa Marta 7 a Firenze
dove ci viene messa a disposizione una sala per riunioni ed un refettorio.
Ci sono anche spazi all'aperto dove i bambini possono giocare.


Programma della giornata

ore 10,00 Arrivo

ore 10,30 Messa celebrata da Padre Athos Turchi (i più grandi lo ricorderanno negli incontri che organizzavamo per gli universitari)

ore 11,30 Riunione con

News da - Firenze - Romagna - Albania
Proposte per prossimi incontri e iniziative comuni

ore 13 Pranzo (cuciniamo un primo, per il secondo ognuno porta qualcosa)



Nel pomeriggio possiamo trattenerci per riprendere la discussione iniziata nella mattinata o per passare semplicemente un po' di tempo insieme.


Chi avesse bisogno di restare a dormire a Firenze può fermarsi nella foresteria del monastero (37 euro a persona)
conttattando le monache

Monastero di Santa Marta
Monache Benedettine di Santa Maria
Via Santa Marta, 7 - 50139 Firenze
tel/fax 055 489089
email: santa-marta@tiscali.it      santamarta@email.it      santamarta@tin.it


Vi invitiamo a comunicarci la vostra partecipazione scrivendo ad amici.dcz@gmail.com o telefonandoci


BUON ANNO E A PRESTO


Chiara Bencini (333.2964431)
Roberto Funghi (338.9103413)
Carlo Zappia (339.7907206)
Mario Guerriero (347.5588370)



PER RAGGIUNGERE VIA SANTA MARTA:
http://maps.google.it/maps?f=d&source=s_d&saddr=&daddr=Via+di+Santa+Marta,+7,+50139+Firenze+(Monastero+di+Santa+Marta)&hl=it&geocode=CcJuEMi6WZDzFYNQnAIdpr2rACGrmssCBnZxSQ&mra=ls&sll=43.800062,11.257768&sspn=0.015147,0.038581&ie=UTF8&ll=43.79969,11.257768&spn=0.015921,0.038581&z=15http://maps.google.it/maps?f=d&source=s_d&saddr=&daddr=Via+di+Santa+Marta,+7,+50139+Firenze+(Monastero+di+Santa+Marta)&hl=it&geocode=CcJuEMi6WZDzFYNQnAIdpr2rACGrmssCBnZxSQ&mra=ls&sll=43.800062,11.257768&sspn=0.015147,0.038581&ie=UTF8&ll=43.79969,11.257768&spn=0.015921,0.038581&z=15

lunedì 20 dicembre 2010

Auguri

Buon Natale
e
Buon 2011


Gezuar Krishlindjet

Gezuar vitin e ri 2011
  

domenica 5 dicembre 2010

La Misericordia torna in Albania

SAN SEBASTIANO   -   OTTOBRE 2010
http://www.misericordia.firenze.it/ssebastiano/SSebastiano245.pdf


Fu Don Carlo Zaccaro ad avvicinare la Misericordia di Firenze all’Albania. A luglio, a poco più di un mese dalla sua scomparsa, il Gruppo di Protezione Civile della Misericordia di Firenze è tornato a Scutari. Da una parte si è voluto consolidare la lunga collaborazione con la Madonnina del Grappa e dall’altro si è inteso riallacciare i rapporti con il gruppo di Protezione Civile albanese nato, sostenuto e formato dalla Misericordia di Firenze.
Il Gruppo I CARE – SACRAVITA (che sarà intitolato a Don Carlo) con i suoi 25 membri, ha dato prova
di preparazione ed efficienza durante le alluvioni di questa primavera, assistendo - per un mese e mezzo - circa 150 persone colpite dal maltempo. Il progetto del Dipartimento di Protezione Civile, che vede coinvolta la Misericordia, prevede la formazione di un secondo nucleo che nascerà a Lezhe, dove 18 ragazzi di una scuola alberghiera, da settembre, avranno nel piano di studi 2 ore di protezione civile. Questo risultato testimonia il lavoro di forte sensibilizzazione e il recepimento del principio di “auto protezione” che si è attuato in questi ultimi anni.
Il seme gettato da Don Carlo, grazie alla Misericordia di Firenze, è germogliato e, in futuro, c’è il progetto di creare gruppi di Protezione Civile anche nelle provincie del nord del Paese. La trasferta albanese è stata anche l’occasione per rivedere Marsida: la bambina che, grazie al Progetto Sacravita, oggi cammina e corre felice. SACRAVITA è una grande attività dove la Protezione Civile gioca un ruolo importante. Anche in Bielorussia sta nascendo un gruppo di volontari sanitari - specializzati in emergenza e trasporto in ambulanza - che prende vita dagli stage di studenti universitari presso la Misericordia di Firenze.
Questo progetto, in collaborazione con l’Università di Medicina di Minsk e la Fondazione di Misericordia e Salute, rappresenta una grande conquista per un Paese in cui la cooperazione fra Stato e volontariato era pressoché sconosciuta.

venerdì 5 novembre 2010

Inaugurazione Confraternita Misericordia di Forlì Don Carlo Zaccaro Onlus

Domenica 7 Novembre  




P R O G R A M M A  D E L L A  G I O R N ATA
 
O R E 1 0 , 0 0
C h i e s a  d i  S a n  G i u s e p p e  A r t i g i a n o
V i a l e  F r a t e l l i  S p a z z o l i  n . 1 8 1 - F o r l ì
 

B e n e d i z i o n e  d e i  m e z z i  e  d e l  L a b a r o
S a l u t i  d e l l e  A u t o r i t à

  
O R E 11 , 1 5
S a n t a  M e s s a  c e l e b r a t a  d a  S . E . M o n s . L i n o  P i z z i

 
O R E 1 3 , 0 0
P r a n z o  e  f e s t a  i n s i e m e


www.misericordiaforli.it






La Misericordia di Forlì è operativa nel nome di don Zaccaro

Dal 7 novembre prossimo, la Confraternita di Misericordia di Forlì sarà operativa nel nome di don Carlo Zaccaro, il grande sacerdote fiorentino, scomparso il 15 maggio scorso, che ne caldeggiò la fondazione. Anche Forlì si mette dunque nel solco di una tradizione sorta a Firenze nel 1244 e che nel mondo può contare su numeri da capogiro: 787 Misericordie, 800mila aderenti e 150mila volontari attivi. Si parte da Bussecchio, per poi ampliare il raggio d'azione.

Il programma della giornata inaugurale della prima confraternita caritativa forlivese dai tempi dei Battuti, prevede, alle 10, il saluto delle autorità e la benedizione dei mezzi e del labaro sul sagrato della chiesa di San Giuseppe Artigiano, in viale Spazzoli, 181, seguiti alle 11.15 dalla santa messa concelebrata dal vescovo monsignor Lino Pizzi. Il pranzo delle 13 precederà la grande festa di popolo, sempre nei locali parrocchiali.

"Nei primi tempi - dichiara il governatore Alberto Manni - opereremo a Bussecchio, nei territori corrispondenti alle parrocchie di San Giuseppe Artigiano, Santa Rita e San Paolo Apostolo. Poi, se la base associativa crescerà, amplieremo proporzionalmente il nostro raggio d'azione". Il vice governatore Claudio Benericetti si rivolge direttamente ai tanti forlivesi di buon cuore: "Cerchiamo volontari per iniziare l'attività di ambulanza per le emergenze. A gennaio avvieremo i corsi da soccorritori e da autisti soccorritori".

La Confraternita di Misericordia di Forlì può già contare su una dotazione umana di 80 volontari, 40 dei quali operativi. Viste però le premesse di un servizio socio-assistenziale molto atteso dalla gente, in particolar modo da anziani e disabili, Manni, Benericetti e gli altri soci fondatori Gilberto Girani, Piergiuseppe Bertaccini, Carlo Zappia e Giancarlo Valenti auspicano veramente un cospicuo flusso di volontari". "Per entrare a far parte della confraternita - interviene Girani - basta un'ora la settimana".

Il neonato sodalizio di volontariato cristiano, assistito spiritualmente da don Mino Flamigni, ha già a disposizione un mezzo per il servizio di taxi sanitario, acquistato grazie ad una donazione della famiglia Zambelli di Galeata, proprio la località bidentina dove don Zaccaro operò alla guida e per conto dell'Opera Madonnina del Grappa. Ma è già stata acquistata anche un'ambulanza attrezzata di tutto punto, "di classe A", sottolinea Benericetti, operativa da gennaio. La sede della Confraternita di Misericordia di Forlì è stata posta nei locali della Fondazione "Opera don Pippo", in via Cerchia, 101.

I numeri utili a stabilire un contatto sono: 347-7786750 di Girani, e 349-6197677 di Benericetti. C'è pure un'e-mail: info@misericordiaforli.it. Perché intitolarla a don Carlo Zaccaro? "Infaticabile costruttore del bene comune - si legge sul sito www.misericordiaforli.it - da vari anni caldeggiava il sogno di fondare anche a Forlì la Confraternita di Misericordia".

Erede di don Giulio Facibeni, il galeatese fondatore dell'Opera della Divina Provvidenza "Madonnina del Grappa di Firenze, don Carlo, fautore della missione della Madonnina in Albania, amava particolarmente la Romagna, "dove era riuscito a creare una rete di tanti amici che lo stimavano ed erano lieti di poter collaborare alla realizzazione delle sue opere a favore dei poveri e dei più deboli. E' stato per tanti punto di riferimento grazie alla sua grande capacità di promuovere e di coordinare". Uomo di grande fede e di una carità autentica e coinvolgente, allievo di Giorgio La Pira, credeva fermamente nell'importanza della cultura e della formazione per una vera promozione umana. Da qui la nascita della Confraternita di Misericordia di Forlì, la formula operativa con cui anche i forlivesi ricorderanno per sempre questa grande testimone della carità cristiana.

Piero Ghetti

http://romagnaoggi.it/forli/2010/11/3/176541/ 


VEDI ANCHE
http://doncarlozaccaro.blogspot.com/2010/10/blog-post.html

giovedì 4 novembre 2010

Arriva la Misericordia "Don Zaccaro "

CORRIERE DI FORLI' E CESENA 4/11/2010

FORLÌ. Dopo ben 766 anni è arrivato il momento: il 7 novembre, sulla scia
di una tradizione sorta a Firenze nel 1244, anche Forlì avrà la sua Misericordia.
Intitolata a don Carlo Zaccaro, il grande sacerdote fiorentino ,
scomparso il 15 maggio scorso, che ne caldeggiò la fondazione, il nuovo
organismo sarà, infatti, operativo a partire da domenica .


Il programma della giornata inaugurale della prima confraternita caritativa forlivese dai tempi dei Battuti, prevede, alle 10, il saluto delle autorità e la benedizione dei mezzi e del labaro sul sagrato della chiesa di San Giuseppe Artigiano, in viale Spazzoli, 181, seguiti alle 11 .15 dalla messa concelebrata dal vescovo monsignor Lino Pizzi. Il pranzo delle 13 precederà la grande festa
di popolo, sempre nei locali parrocchiali .
«Nei primi tempi - dichiara il governatore Alberto Manni - opereremo a Bussecchio, nei territori corrispondenti all e parrocchie di San Giuseppe Artigiano, Santa Rita e San Paolo Apostolo.
Poi, se la base associativa crescerà, amplieremo proporzionalmente il nostro raggio d'azione ». Il vice governatore Claudio Benericetti si rivolge direttamente ai tanti forlivesi di buon cuore: «Cerchiamo volontari per iniziare l'attività
di ambulanza per le emergenze . A gennaio avvieremo i corsi da soccorritori e da autisti soccorritori». La Confraternita di Misericordia di Forlì può già contare su un a dotazione umana di 80 volontari, 40 dei quali operativi .
Viste però le premesse di un servizio socio-assistenziale molto atteso dalla gente, in particolar modo da anziani e disabili, Manni, Benericetti e gli altri soci fondatori Gilberto Girani, Piergiuseppe Bertaccini, Carlo Zappia e Giancarlo Valenti auspicano veramente un cospicu o flusso di volontari .
«Per entrare a far parte della confraternita - interviene Girani - basta un'ora la settimana». Il neonato sodalizio di volontariato cristiano, assistito spiritualmente da don Mino Flamigni, ha già a disposizione un mezzo per il servizio di taxi sanitario, acquistato grazie ad una donazione della famiglia Zambelli di Galeata, proprio la località bidentina dove operò don Carlo Zaccaro a capo della Madonnina del Grappa . Ma è già stata acquistata anche un'ambulanza attrezzata di tutto punto, "di classe A", sottolinea Benericetti, operativa da gennaio.
La sede della Confraternita di Misericordia di Forlì è stata posta nei locali della Fondazione "Opera don Pippo", in via Cerchia, 101. I numeri utili a stabilire un contatto sono: 347-7786750 di Girani, e 349-6197677 di Benericetti. C'è pure un'e-mail : info@misericordiaforli .it.

Piero Ghetti

martedì 2 novembre 2010

Una nuova facoltà di fisioterapia a Scutari in Albania grazie all'Opera Madonnina del Grappa

http://www.gonews.it/articolo_67207_nuova-facolt-fisioterapia-Scutari-Albania-grazie-allOpera-Madonnina-Grappa.html


Don Carlo Zaccaro ha lavorato per anni con quest'obiettivo e pochi giorni fa si sono laureati i primi 16 ragazzi albanesi grazie anche all'ateneo fiorentino
29/10/2010 - 16:00 - Fonte: Ufficio Stampa Madonnina del Grappa


Il 21 ottobre 2010 sono stati consegnati, con una cerimonia solenne svoltasi nella Biblioteca Centrale dell’Università di Scutari, in Albania, i  primi 16 diplomi di laurea in Fisioterapia conseguiti presso un’Università dello stato albanese.
Questo solenne momento è stato la prima tappa significativa ed importante di un processo iniziato almeno nel 2002, quando Don Carlo Zaccaro, dell’Opera Madonnina del Grappa della Divina Provvidenza di Firenze, espresse chiaramente il desiderio forte di far istituire un Corso di laurea in Fisioterapia presso l’Università degli Studi di Scutari, considerando la assoluta necessità di tale figura professionale per i molti pazienti, specialmente bambini, che necessitavano di una riabilitazione.

Con tale intento chiese al prof. Giuseppe Gandolfo, ordinario dell’Università La Sapienza di Roma, di accompagnarlo in una visita alla “Scuola per Infermieri Elena Gjiga”, presso Elbasan, conosciuta per la sua serietà nella formazione di giovani infermieri albanesi.

Don Carlo Zaccaro e il prof. Gandolfo visitarono questa struttura, sostenuta dalla Suore della Carità di S. Giovanna Antida, con le quali iniziarono un lungo percorso di condivisone, che ha portato il prof. Gandolfo ed altri docenti italiani a collaborare a questa Scuola, divenuta successivamente un Polo distaccato dell’Università “Madonna del Buon Consiglio”, e quindi sede di un Corso di laurea in Infermeria.
In quei primi anni, con queste esperienze, e con tanti incontri a livello diplomatico ed universitario, Don Zaccaro ha cercato ogni via possibile per attivare il Corso di Laurea in Fisioterapia, impegnando l’Opera di Firenze a costruire una struttura capace di permettere l’attività didattica frontale e di tirocinio pratico, nonché un convitto per ospitare le giovani studentesse del Corso, non residenti a Scutari.

Nel 2006, egli invitò il prof. Gandolfo a preparare un progetto da presentare, come Opera Madonnina del Grappa, alla Regione Toscana per l’attivazione del Corso di laurea a Scutari, con la piena collaborazione dell’Università di Firenze.

Il prof. Gianfranco Gensini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze, aderì al progetto, che venne approvato dalla Regione Toscana e che permise l’attivazione del Corso di laurea in Fisioterapia.
A tale scopo il prof. Giulio Masotti, Presidente del Corso di Laurea in Fisioterapia presso l’Università di Firenze, venne designato quale Rappresentante della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze per i rapporti con l’Università di Scutari e Coordinatore del nuovo corso di laurea.

In questa prima fase, il prof. Masotti, il prof. Gandolfo, il Dr. Baccini, fisioterapista docente presso il Corso di laurea in Fisioterapia dell’Università di Firenze, e la sig.ra Rossella Del Bianco,  Segretaria Didattica del Corso di laurea in Fisioterapia dell’Università di Firenze, iniziarono, con il continuo sostegno di Don Carlo Zaccaro, gli incontri con le autorità accademiche dell’Università di Scutari, in particolare con il prof. Hoti, Rettore della stessa Università.

Tutto questo lavoro preparatorio ha permesso, nell’anno accademico 2007-2008, di iniziare il primo anno del nuovo Corso di Laurea in Fisioterapia. Alla sua realizzazione hanno partecipato, come docenti, personale dell’Università di Firenze e di altre Università italiane, personale del Servizio Sanitario Nazionale di Firenze e di Forlì, nonché personale docente albanese.

I giovani hanno frequentato sia la sede realizzata e messa a disposizione dall’Opera Madonnina del Grappa, sia la sede del Dipartimento delle Professioni Sanitarie dell’Università di Scutari. In questi anni, ogni anno è iniziato un nuovo Corso, e così nell’anno accademico 2009-2010 tutti e tre gli anni, I-II.-III, erano contemporaneamente attivi.
Nello stesso tempo, fin dall’inizio è stato attivato il Convitto, che ospita 16-18 giovani non residenti a Scutari, seguite da Suor Dukata Radoja, docente del Corso e che, in modo particolare, cura i rapporti tra i docenti albanesi e i docenti italiani.

Alla fine del 3° anno i giovani quest’anno si sono recati, per un mese, in Italia, presso le strutture di Fisioterapia dell’Università di Firenze, ospiti dell’Opera Madonnina del Grappa, sia a Forlì, dove il Dr. Germano Pestelli, docente del Corso, ha messo a disposizione le strutture di fisioterapia di cui è responsabile, per questa esperienza italiana dei giovani laureandi.

La preparazione delle tesi è stata resa possibile anche grazie alla creazione, nell’ambito della struttura didattica dell’Opera Madonnina del Grappa, di un’aula informatica, dalla quale, grazie alla collaborazione con l’Università di Firenze e alla preziosa esperienza del prof. Di Bari, è possibile collegarsi con tutte le principali riviste di medicina e di fisioterapia.

I giovani hanno preparato delle tesi aventi tutte uno scopo ben preciso: rendere disponibile in lingua albanese una serie di scale di valutazione clinica, ampiamente diffuse ed utilizzate in tutto il mondo, per un’accurata diagnosi, e una precisa valutazione del decorso dei pazienti sottoposti a trattamento fisioterapico. Pertanto, mediante il sistema della doppia traduzione (dalla lingua originale, italiano o inglese in albanese, e dall’albanese nella lingua originale), controllata alla fine da esperti, si sono attenute versioni validate delle principali scale di valutazione fisioterapica, per le più frequenti patologie, come l’ictus, le paralisi cerebrali infantili, il morbo di Parkinson ed altre ancora.

Quando tutte le tesi saranno completate, sarà disponibile, per i medici e i fisioterapisti albanesi, questo unico testo, indispensabile mezzo di valutazione dei pazienti da trattare con la fisioterapia.

Alla solenne proclamazione dei primi laureati in Fisioterapia di un’Università statale albanese hanno partecipato diverse personalità, quali il prof. Tesi, Rettore dell’Università di Firenze, il prof. Gensini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze, il, prof. Dott. Artan Haxhi, Rettore dell’Università di Scutari, il, Decano della Facoltà di Scienze dell’Università di Scutari Prof. Dott. Adem BEKTESHI (a cui appartiene il Dipartimento delle Professioni Sanitarie), il Vice-Ministro per l’Istruzione del Governo Albanese, il prof. Hoti, già Rettore dell’Università di Scutari, il prof. Colombi, Presidente della Regione di Scutari, Don Corso Guicciardini Corsi Salviati, Presidente dell’Opera Madonnina del Grappa della Divina Provvidenza, il Vice-Ministro Dr. De Luigi   dell’Ambasciata Italiana in Albania, il prof. Di Bari, in rappresentanza del prof. Masotti, assente per motivi familiari, diversi docenti italiani ed albanesi del Corso di Laurea in Fisioterapia.

Tutti hanno ricordato l’esempio di Don Carlo Zaccaro, la sua lungimiranza nell’ideare questo progetto e la sua perseveranza nel volerlo realizzare, non ostante tutte le possibili difficoltà. E’ stata sottolineata dalle autorità accademiche italiane ed albanesi l’importanza di questa nuova figura professionale in Albania, l’attiva partecipazione dei giovani laureati al corso di laurea, all’apprendimento della lingua italiana, alla partecipazione del periodo di tirocinio in Italia, alla elaborazione delle tesi.

Il raggiungimento di questo importante traguardo costituisce soltanto una prima tappa di un processo  formativo ed assistenziale che, grazie alla collaborazione tra l’Opera Madonnina del Grappa di Firenze, l’Università di Firenze e la Regione Toscana, può portare ulteriori frutti, proseguendo il processo di formazione di questi nuovi giovani laureati, la loro preparazione a livello assistenziale e a livello universitario, e il potenziamento di strutture fisioterapiche già esistenti a Scutari o nei villaggi vicini, ma che necessitano di un potenziamento delle attrezzature e del personale dedicato.

E’ pertanto indispensabile che tutti coloro che possono contribuire a tale importante progetto formativo ed assistenziale diano il loro sostegno, che, per quanto piccolo, costituisce “quella goccia senza la quale l’oceano sarebbe più povero” (Madre Teresa di Calcutta).























domenica 4 luglio 2010

“Ricordo di don Carlo Zaccaro, campione di carità cristiana”

http://www.romagnaoggi.it/forli/2010/6/29/165366/

* 29 giugno 2010

A poco più di un mese dalla scomparsa di don Carlo Zaccaro, si acuisce il vuoto lasciato dal grande sacerdote fiorentino, campione di carità. Uomo di grande spessore umano e culturale, prima di maturare la vocazione presbiterale che l'avrebbe portato a guidare l'Opera della Divina Provvidenza "Madonnina del Grappa" alla morte del fondatore don Giulio Facibeni, fu giurista, docente universitario, fino a collaborare anche politicamente con il grande sindaco Giorgio La Pira.



Quello che segue è il ricordo di una settimana condivisa con don Zaccaro a Scutari, capoluogo settentrionale del Paese delle Aquile: era il 1995 e il sacerdote, delegato in Albania della "Madonnina", stava stringendo i tempi per alleviare il più possibile le terribili condizioni di vita di un centinaio di orfani in gran parte celebrolesi, scoperti quasi per caso all'interno di un istituto posto nel cuore della città. Il sottoscritto, volontario di breve corso all'interno della "Madonnina", aveva il compito di osservare e documentare quella tragedia nella tragedia. Sulla carta l'istituto pareva un normale centro di accoglienza: di fatto si rivelò un lager da delirio in mezzo a sporcizia e ratti da "Guinnes dei primati". Don Carlo era sbarcato in Albania nel 1992 invitato dalle Suore Missionarie della Carità, l'ordine fondato da Madre Teresa di Calcutta, avanguardie del papa nel povero paese d'oltre Adriatico per riattivare la carità cristiana annientata da 47 anni di feroce comunismo.



"Aveva scelto di lavorare in Albania - si legge sul sito della "Madonnina" - sulle orme di Madre Teresa, in un paese all'inizio molto difficile, dove ha subito anche un attentato, ma la sua tenacia lo teneva lì in quella terra di frontiera". Prese subito contatto con i primi governanti democraticamente eletti a Tirana, all'insegna della parola d'ordine "fare presto": occorreva, infatti, ridare dignità ai più indifesi di tutti, i disabili. Approfittando di un bando europeo, trovò i denari per ristrutturare l'istituto "lager". Si mise subito all'opera, prendendo contatti diretti con i primi governanti democraticamente eletti a Tirana per ridare un'immagine ai più indifesi fra i poveri, i disabili. "Ciò che conta per gli albanesi - ebbe a dire in un incontro pubblico tenutosi nel 1995 a Galeata, paese natale di don Facibeni - non è tanto sfamarli e vestirli quanto rieducarli al vero significato del lavoro".



Approfittando di un bando europeo, trovò i denari per ristrutturare l'istituto "lager". Vi riuscì grazie anche al fondamentale apporto "a costo zero" di alcuni romagnoli, fra cui l'indimenticabile capomastro Afro Fiumana e l'attuale sindaco di Santa Sofia Flavio Foietta. Poi, grazie all'arrivo della missionaria grossetana Silvana Vignali, sostenuta dall'onlus forlivese "Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo", iniziò gradualmente a togliere i giovani minorati dal centro per inserirli in case famiglia. Rimane indelebile nei miei occhi l'abbraccio di don Carlo ai "paria" di Puka. I miseri abitanti di quel pugno di case ai confini con il Kossovo, dipendevano come sostentamento dai viveri offerti dalla comunità di suore di Madre Teresa, ma erano disperatamente caparbi nel voler acquistare una lattina di Coca Cola che era già arrivata sin là, prima fra tutte le diavolerie capitalistiche. Don Zaccaro si era perdutamente innamorato di quel presidio di sei religiose guidate da suor Tecla, toscana come lui. Sin dal loro arrivo a Puka, le suore si erano poste il problema della difficile coesistenza dei cattolici coi mussulmani, due esperienze religiose profondamente diverse nella loro manifestazione, soprattutto in Europa.



L'Albania dell'epoca pullulava di cantieri per la ricostruzione di moschee e minareti, in perfetta linea con la politica di reislamizzazione pensata per quel Paese dai ricchi "fratelli arabi" del Golfo. La questione è però durata pochi mesi: talmente assidua e consistente è stato l'impegno caritativo delle suore, che la moschea ha dovuto chiudere i battenti per mancanza di adepti. "A Puka - amava raccontare lo stesso don Carlo, non hanno funzionato i petrodollari ma l'amore per i poveri di suor Tecla e delle sue Missionarie della Carità". Alcuni anni fa don Zaccaro ha ottenuto la massima onorificenza albanese per l'impegno profuso alla rinascita del paese, la sua seconda patria. Non se n'è mai gloriato: l'importante è aver contribuito a restituire all'amata Albania "la dignità, il rispetto e l'amore per il prossimo, come fece Gesù Cristo, di cui sono umile servitore".



Piero Ghetti

Santa Messa per i 10 anni dalla morte di don Carlo Zaccaro

22 Maggio alle ore 18 nella Chiesa di San Michelino Visdomini in via dei Servi a Firenze. Santa Messa per i 10 anni dalla morte di don Car...